L’indice di curtosi è una delle misure statistiche fondamentali per comprendere la dispersione di una variabile quantitativa: esso consente di misurare l’altezza della distribuzione. Disporre di questa informazione durante l’elaborazione statistica ti aiuta a conoscere quanto la tua variabile si sposta in senso verticale rispetto alla distribuzione normale; tale conoscenza ti consente di avere una migliore padronanza della variabile quantitativa e dunque una migliore capacità di corretta presentazione in ambito descrittivo ed un’ottimale gestione della stessa in fase di statistica inferenziale.
Distribuzione platicurtica, leptocurtica o mesocurtica
Analizzando graficamente le tre distribuzioni riportate in Figura 1 è possibile affermare che la distribuzione relativa alla popolazione A è più bassa rispetto a quella della popolazione B e che la distribuzione relativa alla popolazione C risulta più alta rispetto alla distribuzione delle popolazioni A e B.
Figura 1 – Distribuzione variabile in relazione a tre diverse popolazioni
Quando la distribuzione di una variabile risulta molto appiattita e con code molto allungate (popolazione A), la dispersione è definita platicurtica. Quando invece presenta code “corte” e tende ad essere appuntita (come la curva relativa alla popolazione C), la curva è definita leptocurtica. Quando infine la distribuzione risulta bilanciata (popolazione B) – nella parte di statistica inferenziale si parlerà di distribuzione normale – la distribuzione è definita mesocurtica (Figura 2).
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